Marmomacc & the City

Marmomacc & the City

Marmomacc & the City è una mostra di sculture ed installazioni en plein air organizzata da Veronafiere, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e il Comune di Verona, e curata dall’architetto Laura De Stefano. Dal 28 settembre al 30 ottobre 2016, l’evento porta nelle vie e nei cortili del centro storico veronese opere ed installazioni in pietra realizzate da aziende che espongono a Marmomacc, manifestazione internazionale che ogni anno propone una visione completa dell’industria del settore litico in tutte le sue accezioni.

Quest’anno l’Associazione Nazionale Le Donne del Marmo partecipa all’evento grazie alla collaborazione con lo Studio d’Arte Corsanini, presentando “Sospensioni 2.0”, opera ideata dallo scultore Tiziano Gozzani e realizzata in marmo Bianco Carrara e Plexiglas; la scultura sarà collocata davanti alla Gran Guardia in Piazza Bra, nel cuore di Verona e a due passi dall’Arena.

Sosp.2.0_1Si tratta di un progetto ambizioso e complesso nella sua realizzazione: partendo dall’idea modellata dell’artista, desideroso di ottenere un effetto visivo di sospensione del marmo nell’etere, siamo riusciti nel nostro intento grazie all’utilizzo di materiali di diversa natura, novità nell’ambito del laboratorio; infatti, fatta eccezione per il marmo che è nel nostro DNA, la progettazione prima e l’esecuzione poi hanno comportato il bisogno di relazionarci con materiali differenti dei quali ignoravamo le caratteristiche. Attraverso una prima fase di ricerca e sperimentazione, grazie anche a consulenti specializzati, siamo riusciti a far coesistere tutti i diversi componenti all’interno della struttura complessiva di “Sospensioni 2.0”.

Sosp.2.0_2

L’installazione si compone di una calotta sferica di marmo che costituisce l’unità centrale dell’opera: essa presenta 97 fori circolari all’interno dei quali sono inseriti altrettanti tubi in metacrilato trasparente (Plexiglas). Una parte dei tubi ha una luce a Led (indirizzata verso l’interno) ad un’estremità, mentre all’estremità opposta è fissata una lastrina di marmo di taglio irregolare: l’insieme delle lastre forma così una seconda calotta segmentata all’esterno, con la luce dei faretti che si espande tra le due semisfere.

La realizzazione dell’opera può essere riassunta in tre fasi: il blocco di partenza è stato prima modellato tramite lavorazione al robot, in seguito la semisfera è stata svuotata manualmente; infine, abbiamo svolto il carotaggio a secco: per ottenere un effetto meno artificiale dell’insieme dei tubi, i fori sono stati eseguiti spostando l’asse mentre la lavorazione procedeva dal basso verso l’alto.


 

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